Il suicidio assistito è una pratica controversa che consente a un individuo, affetto da una malattia terminale o incurabile, di porre fine alla propria vita con l'aiuto di un medico. Il medico fornisce i mezzi (solitamente farmaci) necessari per compiere l'atto, ma è il paziente stesso a somministrarseli.
Aspetti chiave:
Definizione: Il suicidio%20assistito si distingue dall'eutanasia. Nell'eutanasia, è un'altra persona (spesso un medico) a somministrare direttamente la sostanza che causa la morte. Nel suicidio assistito, il paziente ha il controllo finale e prende attivamente la decisione di porre fine alla propria vita.
Condizioni: In genere, per accedere al suicidio assistito, il paziente deve soddisfare determinati requisiti, come:
Legalità: La legalità del suicidio%20assistito varia considerevolmente in tutto il mondo. In alcuni paesi e stati, è legale sotto specifiche condizioni, mentre in altri è illegale e punibile penalmente.
Etica: Il dibattito etico sul suicidio%20assistito è complesso. I sostenitori enfatizzano il diritto all'autodeterminazione e alla dignità nel morire, mentre gli oppositori sollevano preoccupazioni relative alla sacralità della vita, al potenziale abuso e all'effetto sui pazienti vulnerabili.
Alternative: Vengono spesso discusse cure palliative e l'assistenza hospice come alternative al suicidio%20assistito, enfatizzando il sollievo dal dolore e il supporto emotivo al fine di migliorare la qualità della vita residua.
Salvaguardie: Nelle giurisdizioni in cui il suicidio assistito è legale, sono in genere previste rigorose salvaguardie per proteggere i pazienti da abusi e coercizioni. Queste salvaguardie possono includere valutazioni mediche multiple, consulenza psichiatrica e periodi di attesa.